BIOGRAFIA


Virginia Dal Magro, 1994, Milano. 

In seguito all’ottenimento della laurea triennale con lode in Pittura e la laurea specialistica con lode in Grafica d’Arte, lavora attualmente come docente di serigrafia presso il dipartimento di Grafica dell’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano e fa parte di spazioSERRA, uno spazio espositivo non profit situato presso il passante ferroviario di Lancetti, Milano. 

BIOGRAPHY

Virginia Dal Magro,1994, Milan.

Currently working as a printmaking professor at the Academy of Fine Arts of Brera in Milan, where she obtained her 1st level degree in Painting in 2016 and her 2nd level degree in Graphic Arts in 2019, she is part of spazioSERRA, a nonprofit exhibition space located in Lancetti railway station in Milan.

STATEMENT

La mia ricerca artistica si sviluppa attorno al concetto di soglia. Attraverso i miei lavori cerco un equilibrio tra ciò che essa separa, andando ad ampliare e rendere “abitabile” il punto di confine tra due elementi. L’obbiettivo non è prendere una posizione ma investigare le varianti date dal contrasto e dall’ambivalenza degli opposti. Per parlare di queste tematiche utilizzo una metodologia basata sui processi insiti in ogni tecnica, che sia grafica, pittorica o digitale.

Tra messaggio e mezzo espressivo si sviluppa un rapporto di interdipendenza in cui uno completa e amplifica l’altro; trovo affascinante analizzare i significati intrinsechi nei ritmi di esecuzione dell’opera e cercare ciò che al meglio si sintonizza sulla stessa frequenza.

Mezzi espressivi sia analogici che digitali come la stampa 3D e le tecniche di stampa calcografica e fotografica vengono messe in relazione e rese mezzi di elaborazione di dati. Ho iniziato questo percorso provando a mappare luoghi non visibili su Google Maps come isole o fondali marini: elaborando batimetrie e dati raccolti da software di tracciamento 3D del terreno ho notato come si potesse creare una connessione tra i medium in modo che ogni passaggio elaborasse parzialmente le informazioni. Questi dati hanno quindi iniziato un iter dalla modellazione e la stampa 3D, diventata a sua volta matrice per andare a generare stampe a secco e/o monotipi.

Le opere che ne risultano sono degli atlanti di possibilità il cui obiettivo è quello di modellare una realtà in cui rifugiarsi, nel tentativo di allontanarsi dall’estenuante ricerca della conoscenza ma non dai mezzi che la producono. 



STATEMENT

My artistic research is developed around the concept of threshold and through my works I seek a balance between what it separates. The purpose is expanding and making "habitable" the border point between two elements, not taking a position but rather to investigate the variations given by the contrast and ambivalence of opposites. Talking about these issues, I use a methodology which is based on the processes inherent to various techniques: graphic, pictorial or digital.
The message and the medium develop a relationship of codependence, in which one completes and amplifies the other. I find it fascinating to analyze the meanings included into the rhythms of the execution of the work and to search for what best tunes into the same frequency.

Both analog and digital means of expression such as 3D modeling/printing, traditional printmaking and photographic techniques are related and become means of processing data. I began this journey by trying to map invisible places on Google Maps such as islands or seabeds: by processing bathymetries and datas collected from 3D terrain tracking software, I noticed how a connection could be made between mediums so that each step partially processed information. This data then began an iteration from modeling and 3D printing, which in turn became a matrix to go on to generate dry prints and/or monotypes.

The resulting works are atlases of possibilities with the interest of modeling a reality where there is a place of refuge. An attempt to get away from the exhausting research for knowledge but not from the means that produce it.