I CAN BARELY TOUCH YOU
2022

Mappatura digitale, stampa a secco su carta

Stampa digitale su rivista


“I lavori di Virginia Dal Magro si basano su dati reali, concreti, che vengono elaborati dall'artista in maniera ogni volta differente, a seconda dello specifico contesto oggetto di analisi. Pensando nell'ottica dell'intervento site specific e all'approccio impiegato normalmente per una mostra in un luogo per così dire "abitabile, geografico", il primo step da cui parte per la realizzazione dei suoi lavori è, quindi, l'analisi della mappa, lo studio della piantinoa del luogo e dei componenti essenziali della struttura. Ma quale può essere la piantina di una rivista? Le guide di inDesign o di un qualsiasi programma grafico utilizzato per impaginare un magazine e dargli una struttura.
[...]

Partendo da questi presupposti, Dal Magro è giunta alla conclusione di far coincidere la struttura del testo critico con quella dell'opera, in modo da  creare un'interconnessione diretta, seppur velata, tra contenuto testuale e grafico.
Ha quindi provato a immaginare la possibile impaginazione per il testo critico destinato al suo lavoro e ne ha tratto un modello per una stampa 3D, da cui ha poi ricavato -tramite la stampa a secco- la traccia della griglia invisibile delle linee di costruzione che si celano dietro di esso.
Il lavorare dietro le quinte, ponendosi negli spazi liminali tra il mondo visibile e quello invisibile, è la cifra distintiva della sua pratica artistica, che le consente di sconvolgere e ribaltare il normale processo di creazione per portare alla luce ciò che normalmente rimane nascosto sullo sfondo.

[...]

Le impronte della stampa a secco, bianco su bianco, lasciano in realtà una strada percorribile da plurime e vivide immaginazioni; il solco, in effetti, può diventare realmente una strada? La griglia può trasformarsi nel reticolato di una città o di un paese? O ancora nella piantina di un edificio?

La ricerca di nuovi possibili luoghi che seguono coordinate, talvolta più o meno definite, talaltra immaginarie, è alla base dei recenti lavori dell’artista, in cui la sperimentazione della tecnica della stampa a secco serve come strumento utile a mappare nuovi territori irraggiungibili, nuove isole inesplorate, in un tentativo di approdo verso qualcosa che, sebbene ignoto e inesistente, possa apparire anche solo graficamente rassicurante.”

Estratto del testo “Ipotesi per una mappatura dell’ignoto” di Martina Campese e Raffaella Ferraro





Digital mapping, dry printing on paper
Digital printing on magazine


"Virginia Dal Magro's works are based on real, concrete data, which are processed by the artist in a different way each time, depending on the specific context being analyzed.

Thinking from the perspective of the site-specific intervention and the approach normally employed for an exhibition in an "inhabitable, geographic" place, so to speak, the first step from which she starts for the realization of her works is, therefore, the analysis of the map, the study of the plan of the place and the essential components of the structure. But what can be the floor plan of a magazine? The guides from inDesign or any graphic program used to lay out a magazine and give it structure. 

[...]

With these assumptions in mind, Dal Magro came to the conclusion to make the structure of the critical text coincide with that of the work, so as to create a direct, if veiled, interconnection between textual and graphic content.

She then tried to imagine the possible layout for the critical text intended for her work and drew a model from it for a 3D print, from which she then derived through dry printing the invisible grid trace of the construction lines behind it. Working behind the scenes, placing herself in the liminal spaces between the visible and invisible worlds, is the hallmark of her artistic practice, allowing her to disrupt and overturn the normal process of creation to bring to light what normally remains hidden in the background.

[...]

The imprints of the dry print, white on white, actually leave a road that can be traveled by multiple, vivid imaginations; can the groove, in fact, actually become a road? Can the grid turn into the grid of a city or town? Or even into the floor plan of a building?

The search for new possible places that follow coordinates, sometimes more or less defined, sometimes imaginary, is at the basis of the artist's recent works, in which experimentation with the technique of dry printing serves as a useful tool to map new unreachable territories, new unexplored islands, in an attempt to land towards something that, although unknown and nonexistent, may appear even only graphically reassuring.


Excerpt from the text "Hypotheses for a mapping of the unknown" by Martina Campese and Raffaella Ferraro