NO LOCATION AVAILABLE
2019
Gumprint e su carta da restauro giapponese
Installazione di dimensioni ambientali (6 fogli 95x95cm ciascuno)
No location available è un’installazione che si compone di sei stampe su carta da restauro giapponese sospese, divise in
due gruppi, al centro della quale si viene a collocare lo spettatore. Ogni stampa rappresenta una diversa sezione trasversale (a differenti altezze) della stessa isola. Metà delle stampe rappresentano ciò che si trova al di sopra del livello del mare, l’altra metà ciò che si trova al di sotto di esso e che come tale smette di essere considerato come territorio per ricadere in un indeterminato oblio subacqueo.
Lo spettatore si trova fisicamente incluso nell’opera, sull’ideale linea di confine tra questi due mondi - emerso e sommerso - invitato a sentirsi parte di questa rappresentazione. La scelta del colore rosso utilizzato per la rappresentazione vuole rafforzare questo divario tra conosciuto e sconosciuto, in quanto il rosso in acqua è la prima componente cromatica ad essere assorbita, scomparendo a soli 5 metri di profondità sotto il livello del mare. Questo lavoro si inserisce e prosegue l’indagine sui fondali marini intrapresa attraverso le opere tridimensionali della serie “Try again”.
Foto di Andrea Macchia
Gumprint on japanese restoration paper 7gr/m2
Installation of environmental dimensions
No location available is an installation that consists of six prints on Japanese restoration paper suspended, divided into two groups of three where the viewer is placed in the centre. Each print represents a different cross-section (at different heights) of the same island. Half of the prints represent what is above sea level, the other half represent what is below, which stops being considered as territory to fall into an indeterminate underwater oblivion.
The viewer finds himself physically included in the work, on the ideal borderline between these two worlds – emerged and submerged – invited to feel part of this representation. The choice of the red colour aims to strengthen this gap between known and unknown, as red in water is the first colour component to be absorbed, disappearing only 5 metres below sea level. This work is part of and continues the investigation of the seabed undertaken through the three-dimensional works in the “Try again” series.